I luoghi

Strade, piazze, ambienti naturali, edifici e ogni altro elemento che ricorda la nostra comunità

Fotografie correlate

Via Unità

Il tratto casarsese di viale Rimembranza (fino al 1923: via Unità; successivamente, fino al 1931: viale della Vittoria), costituiva l’accesso meridionale all’abitato del capoluogo comunale fino alla costruzione del cavalcavia, ultimato nel 1975. Attraversati i binari ferroviari, con il nome di via Stazione la strada lambiva il palazzo Zatti, sede dell’ambulatorio comunale e residenza del medico condotto (all’inizio del secolo scorso l’incarico era affidato al dottor Antonio Zatti, cui succedette il figlio Carlo e, dal 1937, il dottor Mario Solito), e il palazzo De Lorenzi-Brinis, per poi immettersi nel piazzale antistante la stazione ferroviaria.

Via Unità

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La vecchia stazione ferroviaria

Il prospetto settentrionale della vecchia stazione ferroviaria. Durante gli anni della dittatura fascista piazza IV Novembre fu teatro delle principali manifestazioni organizzate dal Partito: vi si tenevano le attività del “sabato fascista”, adunate, cortei e parate, esibizioni e saggi ginnici.

La vecchia stazione ferroviaria

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Via XXIV maggio - centro

Via XXIV Maggio allo sbocco su piazza Italia. Lungo il lato meridionale della strada sono visibili gli interventi dovuti alla ricostruzione postbellica: il palazzo Baruffol subì un sostanziale rimaneggiamento della facciata; palazzo Biasutti, completamente distrutto dai bombardamenti, fu ricostruito con linee moderne, e dal 1949 vi fu riaperto lo spaccio della Cooperativa di Consumo, che nell’immediato dopoguerra aveva provvisoriamente trovato collocazione presso il palazzo Canciani-Scalettaris all’imbocco di via Menotti. Di lì a pochi anni, vista l’insufficienza dei locali dello spaccio, la Cooperativa di Consumo si trovò nella necessità di reperire nuovi spazi per il proprio punto vendita: venne così acquistata l’area occupata dai giardini del farmacista Baldini, ben riconoscibile sulla destra all’angolo tra la piazza e via XXIV Maggio, ove venne edificata la nuova sede della società, inaugurata nell’ottobre del 1959. Cartolina indirizzata in Brescia alla signora Piras Pirisi Lucia: “Sono fuori per la spesa e voglio salutarti. Maria sta preparando la pappa. Sta molto bene. Anch’io! E tu? Spero e mi auguro bene. Saluti a tutti i parenti e vicini anche da Maria. Bacioni cari dai tuoi bambini. Franco e Maria”.

Via XXIV maggio - centro

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Stazione - interno

Un’immagine della stazione ferroviaria, con i giardinetti fioriti e l’edicola del sig. Carlo Muccin, gestore anche del servizio di trasferimento della corrispondenza tra l’uffico postale e la stazione ferroviaria.

Stazione - interno

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Via Pordenone

Viale Aldo Moro visto da ovest, nei pressi della villa de Concina; in fondo al rettilineo stradale si scorge palazzo Scalettaris. Sulla sinistra, lungo il lato meridionale del viale, venne costruita la nuova scuola elementare “Leonardo da Vinci”, inaugurata nel 1952.

Via Pordenone

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Piazza Cavour e monumento ai caduti

Piazza Cavour: il monumento ai caduti tra i campanili (i “zìmui”) della parrocchiale; sullo sfondo, via Risorgimento.

Piazza Cavour e monumento ai caduti

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Panorama

Panorama casarsese dall’alto dell’albergo “Leon d’Oro”. In basso a sinistra, piazza IV Novembre e l’imbocco di via Guidalberto Pasolini, sul cui fronte settentrionale prospettano il palazzo Lucchesi, distinguibile per le finestre ad arco, e le case e l’osteria appartenenti alla famiglia Filello. Sulla destra, uno scorcio della facciata del dormitorio ferroviario; lungo il lato meridionale di via Pasolini si affaccia la proprietà Portolan.

Panorama

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La caserma

La caserma “Di Prampero” occupava l’area compresa tra via Valvasone e via Monte Peralba (fino al 1971: via Caserme), laddove oggi sorgono i cosiddetti “alloggi demaniali”. Fino al 1945 fu sede del II° Reggimento Fanteria; in seguito vi vennero ospitate le famiglie sfollate dall’abitato casarsese devastato dal bombardamento del marzo 1945. In virtù della rilevante importanza strategica rivestita dalla sua collocazione geografica, a Casarsa e negli immediati dintorni la presenza militare è sempre stata consistente: si sono già ricordate le strutture di via XI Febbraio e le polveriere, demolite al termine della seconda guerra mondiale; per quanto riguarda il periodo precedente al 1945, oltre ad esse si deve richiamare anche l’esistenza del campo di aviazione intitolato a Francesco Baracca, che per buona parte sorge in territorio appartenente al comune di Zoppola.

La caserma

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Via Pordenone

Viale Aldo Moro (fino al 1979: via Pordenone) inquadrato da est, uscendo da via Menotti. Fino agli anni Sessanta l’ampio viale alberato era affiancato da fossi. Sulla sinistra, quasi interamente coperta dalla vegetazione del parco, la tardo-settecentesca villa de Concina (poi Pellissetti).

Via Pordenone

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Via Maggiore

Via Risorgimento. In primo piano, lungo il fronte orientale della strada, il palazzo Scalettaris, ceduto ai Piccoli nei primi anni Cinquanta, e le case Cancellier: al pianterreno vi si aprivano il negozio di frutta e verdura gestito da Barbara Colussi “Patùs”, e l’officina per la riparazione e la vendita di biciclette di Angelo “Angelin” Cancellier.

Via Maggiore

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Via Maggiore

Via Risorgimento, inquadrata da nord. Da destra, lungo il fronte ovest, si distinguono nell’ordine l’ingresso di palazzo Burovich de Zmaievjch, le case (di proprietà De Concina) in cui dagli anni Venti ebbe sede lo studio fotografico di Antonio Ciol, palazzo Springolo, e, oltre l’incrocio con l’attuale via Segluzza, il complesso Bianchet con la trattoria di Carmela Cesarin. Sul fronte orientale, a sinistra, in primo piano la casa Querin “Anciune”, demolita alla fine degli anni Cinquanta, poi le case Cancellier con l’officina per la riparazione delle biciclette ed altre botteghe, e infine il palazzo Scalettaris.

Via Maggiore

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Via Maggiore

Uno scorcio dell’attuale via Guidalberto Pasolini (fino al 1946: via Roma), l’antico “borc di sot”. In fondo all’asse viario si allarga piazza Italia: in lontananza, sopra la vegetazione, si scorge l’abside della chiesa parrocchiale. Sulla destra, il muro di recinzione della proprietà de Concina giunge fino agli ultimi due caseggiati della strada, il primo dei quali appartenne alla famiglia Fantin (nel 1975 vi sorse il condominio “Centrale”), l’altro, affacciato anche su piazza Italia, è ancora oggi proprietà dei Colussi “Socolari”: già all’epoca questi ultimi vi gestivano un’osteria, l’odierno bar “Agli amici”. Sulla sinistra, in primo piano, l’osteria “Tortiglioni” (il nome deriva da un tipo di biscotti) di proprietà delle sorelle Springolo, che fu incendiata per rappresaglia durante l’occupazione nazista; poco oltre, il negozio Pellegrini (poi Baruffol).

Via Maggiore

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Hangar - campo dirigibile

Nel 1916 presso l’aerocampo casarsese erano operativi tre dirigibili: tra essi vi fu un M4 che nella notte tra il 3 e il 4 maggio 1916, al termine di una missione compiuta nel goriziano, si trovò impossibilitato al rientro, probabilmente per l’esaurimento del carburante: fatto oggetto del fuoco nemico, il dirigibile si incendiò e scoppiò provocando la morte delle sei persone di equipaggio.

Hangar - campo dirigibile

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Chiesa, municipio e caserma

Piazza Cavour, il fronte orientale. Da destra si riconoscono la chiesa parrocchiale di Santa Croce e Beata Vergine del Rosario, aperta al culto nel 1880 e consacrata nel 1889, la caserma dei carabinieri e la sede storica del comune di Casarsa, rimasta aperta fino al 1975, anno in cui avvenne il trasferimento nel nuovo edificio in piazza IV novembre.

Chiesa, municipio e caserma

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Chiesa, municipio e caserma

Piazza Cavour, il fronte orientale. Al centro della piazza è ancora posizionato il vecchio lampione ad acetilene. Sulla destra, di scorcio, il palazzo Canciani.

Chiesa, municipio e caserma

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Monumento ai Caduti

Piazza Cavour, con il monumento ai caduti in primo piano, e via Menotti: sulla destra, la facciata di palazzo Canciani-Scalettaris, con il muro di cinta della proprietà; sulla sinistra, alle spalle del monumento, il palazzo Canciani, nei cui locali ebbe sede, nel corso degli anni Venti, l’asilo infantile parrocchiale fondato nel 1922. In tempi più recenti vi trovò spazio per alcuni anni l’ufficio postale; e successivamente vi si trasferì l’osteria “delle Tre Stelle”.

Monumento ai Caduti

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Monumento ai Caduti e Municipio

Piazza Cavour, il fronte settentrionale. Sulla destra, in primo piano, la caserma dei carabinieri.

Monumento ai Caduti e Municipio

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Piazza e Chiesa

Piazza Italia. In primo piano, in basso a destra, il vecchio ponte sulla roggia Mussa.

Piazza e Chiesa

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Monumento ai Caduti e Chiesa

Piazza Cavour, il fronte sud-orientale. A destra della parrocchiale, all’imbocco di via Risorgimento, la casa del falegname Querin “Anciune”, che sporgeva sul sagrato coprendo parzialmente la facciata della chiesa.

Monumento ai Caduti e Chiesa

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Piazza e Chiesa

Piazza Italia, il prospetto nord-ovest. In primo piano, il pozzo pubblico, rimosso già prima del 1910; a sinistra alcuni bambini giocano accanto all’ingresso dell’osteria di Andrea Springolo, alla destra della quale sorgono le case di proprietà Sirc.

Piazza e Chiesa

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Piazza e Chiesa

Piazza Italia (fino al 1967: piazza Vittorio Emanuele) vista da mezzoggiorno, provenendo da via Pasolini. Al centro, un lampione ad acetilene ed il pozzo pubblico, alla destra del quale si distinguono la spalla e la campata del ponte che attraversava il ramo occidentale della roggia Mussa, le cui acque scorrevano all’aria aperta da nord a sud lungo il limite orientale della piazza. Sullo sfondo, a sinistra, oltre il muro di cinta della proprietà Canciani-Scalettaris, il fianco meridionale della chiesa parrocchiale; a destra, la farmacia e le case Colussi “Giovachìn”.

Piazza e Chiesa

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Piazza

Piazza Italia, il fronte orientale. In primo piano, a sinistra, la farmacia Baldini.

Piazza

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Piazza e Chiesa

Piazza Italia, il fronte occidentale con le sue botteghe. Sulla facciata dell’osteria “Alla Centrale” sporge la frasca che usualmente contrassegnava le locande. La cartolina, indirizzata in Verona ad Emilia Fadinelli, veicola le lamentele del fidanzato contro i ritardi e le inadempienze del servizio postale: “Carissima Emilia, ricevo ora la tua cartolina in data di ieri. Io ti scrivo spessissimo: fino tre volte in un giorno. Ma dove vanno a finire le mie lunghe lettere? Altro che pazienza!!... Sto benissimo: oggi si festeggia S. Antonio. Spero verrà presto il giorno che avrai un mucchio di lettere mie arretrate. Bacioni. Tuo Giorgio. Casarsa 13 Giugno ‘15”. In verticale, a separare l’area riservata all’indirizzo da quella del testo del messaggio, una nota aggiuntiva: “Ricevo abbastanza regolarmente le tue.”

Piazza e Chiesa

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Piazza e Chiesa

Piazza Italia, i fronti settentrionale ed occidentale. In paese la vita quotidiana scorre dinamica e operosa: la piazza è attraversata da gente indaffarata e da carri trainati da muli e cavalli; sullo sfondo, via Risorgimento è percorsa da un autocarro.

Piazza e Chiesa

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Piazza

Piazza Italia, il fronte orientale. In primo piano si può osservare il corso della roggia Mussa, le cui acque lambivano la proprietà del farmacista Baldini, visibile sulla sinistra. In secondo piano, il caseggiato Colussi “Giovachìn”; a destra, lungo il fronte meridionale di via XXIV Maggio, si erge palazzo Biasutti, prima sede dello spaccio della “Società Cooperativa di Consumo di Casarsa della Delizia”, fondata nel 1919 in quegli stessi locali appartenenti al primo direttore della Cooperativa, il cavalier Lorenzo Biasutti. Il piccolo edificio con l’ampia tettoia sul fronte ospitava l’officina del fabbro Vittorio Furlanetto, nei pressi della quale, fino ai primissimi anni del secolo passato, sorgeva la centralina per la gestione degli impianti di illuminazione pubblica ad acetilene.

Piazza

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Piazza e Chiesa

Piazza Italia, il fronte nord-ovest. L’Italia è entrata in guerra, e la propaganda bellica fascista non manca di farsi sentire con un monito che, dall’alto del palazzo Miotto (sulla sinistra), doveva essere visibile e presente all’intera cittadinanza: “L’esercito è sicura garanzia dei destini della patria”. Altre consimili scritte campeggiarono in alcuni punti strategici lungo le strade di accesso all’abitato: chi proveniva da San Giovanni ne incontrava una sulle pareti di palazzo Zatti; giungendo da Pordenone, all’ingresso dell’odierna via Menotti, si era accolti da quella dipinta sui caseggiati Scalettaris; “Il segreto della potenza sta nella volontà” era il motto apposto sulla casa Della Negra, all’imbocco di via Valvasone; infine, per chi entrava in paese venendo da Udine, all’inizio di via XXIV Maggio, sulla casa Sambucco, campeggiava la sentenziosa iscrizione “Pace con i vicini, pace con i lontanti, pace armata”.

Piazza e Chiesa

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Piazza e Chiesa

Piazza Italia. Nel corso degli anni Trenta, il centro cittadino acquista tratti più eleganti e borghesi: il corso della roggia Mussa è stato coperto (ancora oggi le acque scorrono nel sottosuolo della piazza), mentre il prospetto settentrionale si caratterizza per la presenza di nuovi edifici commerciali e residenziali con ariose balaustre, tra i quali si fa notare il palazzo del Credito Veneto. Sulla sinistra, la facciata del caseggiato già Sirc appare rimodernato grazie all’incisiva ristrutturazione voluta dai nuovi proprietari, i Miotto, che aprirono nuovi spazi commmerciali al pianterreno, appartamenti (vi abitò anche il maestro Ciro Sandri) ed uffici ai piani superiori: nel corso degli anni vi trovarono sede, tra l’altro, l’Esattoria Dazi e l’A.R.A.R. (Azienda Rilievo e Alienazione Residuati, l’ufficio locale fu diretto dal maestro Antonio “Toni” Spagnol), l’ente che nell’immediato dopoguerra provvide alla vendita dei residuati bellici, in particolare automezzi, che furono concentrati in numero ingente in diversi depositi del casarsese, facendo fiorire un mercato che attirava acquirenti dall’intera penisola. I Miotto cedettero il palazzo a Felice Bozzetto, che vi trasferì la propria sartoria ed il negozio di abiti e tessuti. All’estrema sinistra si può osservare la pompa di carburante gestita da Enrico Lena assieme alla bottega di alimentari che occupava i locali dell’ex osteria Springolo.

Piazza e Chiesa

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Piazza della Stazione e Albergo Leon d'Oro

Piazza IV Novembre inquadrata da sud-est: da destra si riconoscono l’albergo “Leon d’Oro” e i tardo-ottocenteschi palazzi De Lorenzi- Brinis e Zatti. Essendo arrivato in ritardo ad un incontro con la fidanzata a Bologna, un giovane affida ad una cartolina le proprie scuse: “Casarsa (Udine) 27.5.42.XX. Cara Lina, sono partito stamane alle 4.22. Dovendo restare qui per ben due ore, ne approfitto per manifestarti tutto il mio più vivo rincrescimento se ieri sera, pur involontariamente, non fui preciso all’appuntamento. Chiamato telefonicamente dal Cav. Carpani, mi scongiurò, trattandosi di cose scolastiche, che io facessi questo viaggio. Accettai solo dopo non poche insistenze. Io fui di ritorno dal colloquio alle 20.15 e, pur sapendo di essere in forte ritardo, tuttavia infilai subito il portico del Ricovero. Sarò di ritorno, spero, domani giovedì. Tanti baci e i più affettuosi pensieri. Sereno”.

Piazza della Stazione e Albergo Leon d'Oro

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Piazza Vittorio Emanuele II

Via XXIV Maggio allo sbocco su piazza Italia in una delle ultime immagini prima del bombardamento del 4 marzo 1945. Da sinistra, lungo il fronte meridionale della strada, si riconoscono i palazzi Biasutti, Facchin e Fogolin; a destra, in primo piano, il giardino della proprietà Baldini.

Piazza Vittorio Emanuele II

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Via Roma

Via Pasolini. Poco è cambiato rispetto al primo decennio del Novecento: sono state rimosse le pensiline che sporgevano sulla bottega Pellegrini; in piazza Italia l’edificio del Credito Veneto, costruito nel corso degli anni Trenta, nasconde l’abside della parrocchiale.

Via Roma

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Piazza Vittorio Emanuele II e Via Stazione

Piazza Italia, il fronte sud-ovest. A sinistra, il caseggiato Colussi “Socolari”; di fronte ad esso, lungo il fronte occidentale, la casa Colussi “Batiston”: è la casa natale di Susanna Colussi, la madre di Pier Paolo Pasolini, e il poeta vi soggiornò per vari e prolungati periodi fino al gennaio del 1950, quando fuggì definitivamente a Roma; dal 1946 fu la sede dell’”Academiuta di Lenga Furlana”, fondata da Pasolini e dai suoi allievi casarsesi in località Versuta il 18 febbraio del 1945. Fino agli anni Venti nell’edificio era attiva la distilleria di grappe della famiglia Colussi; successivamente vi venne ospitata la cartoleria Colussi- Naldini. Dal 1995 vi ha sede il Centro Studi “Pier Paolo Pasolini”.

Piazza Vittorio Emanuele II e Via Stazione

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Piazza IV Novembre e Albergo Leon d'Oro

Piazza IV Novembre (fino al 1921: piazza Stazione) in epoca anteriore alla costruzione del dormitorio ferroviario, che fu edificato nel corso degli anni Venti per ospitare i ferrovieri fuori sede per servizio.

Piazza IV Novembre e Albergo Leon d'Oro

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Albergo Leon d'Oro

L’albergo “Leon d’Oro” fu edificato e successivamente gestito (con l’annessa stazione di posta) dalla famiglia De Lorenzi attorno alla fine degli anni Ottanta dell’Ottocento.

Albergo Leon d'Oro

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Via Udine

In Via Udine, scorcio della Cantina 'La Delizia' di Casarsa.

Via Udine

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Canonica di Santa Croce

Canonica di Santa Croce anni 10-20.

Canonica di Santa Croce

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1975: la chiesetta di località Versutta

La chiesetta di Sant'Antonio in località Versutta nel 1975

1975: la chiesetta di località Versutta

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1975: la chiesetta di località Versutta

La chiesetta di Sant'Antonio in località Versutta nel 1975

1975: la chiesetta di località Versutta

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2 e 3 gennaio 1976: demolizione fabbricati di area Zuccheri

2 e 3 gennaio 1976: demolizione di parte dei fabbricati dell'ex Azienda Zuccheri (voluta da don Siro Pasquin).
Ora area parrocchiale di San Giovanni.

2 e 3 gennaio 1976: demolizione fabbricati di area Zuccheri

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2 e 3 gennaio 1976: demolizione fabbricati di area Zuccheri

2 e 3 gennaio 1976: demolizione di parte dei fabbricati dell'ex Azienda Zuccheri (voluta da don Siro Pasquin).
Ora area parrocchiale di San Giovanni.

2 e 3 gennaio 1976: demolizione fabbricati di area Zuccheri

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2 e 3 gennaio 1976: demolizione fabbricati di area Zuccheri

2 e 3 gennaio 1976: demolizione di parte dei fabbricati dell'ex Azienda Zuccheri (voluta da don Siro Pasquin).
Ora area parrocchiale di San Giovanni.

2 e 3 gennaio 1976: demolizione fabbricati di area Zuccheri

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2 e 3 gennaio 1976: demolizione fabbricati di area Zuccheri

2 e 3 gennaio 1976: demolizione di parte dei fabbricati dell'ex Azienda Zuccheri (voluta da don Siro Pasquin).
Ora area parrocchiale di San Giovanni.

2 e 3 gennaio 1976: demolizione fabbricati di area Zuccheri

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2 e 3 gennaio 1976: demolizione fabbricati di area Zuccheri

2 e 3 gennaio 1976: demolizione di parte dei fabbricati dell'ex Azienda Zuccheri (voluta da don Siro Pasquin).
Ora area parrocchiale di San Giovanni.

2 e 3 gennaio 1976: demolizione fabbricati di area Zuccheri

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2 e 3 gennaio 1976: demolizione fabbricati di area Zuccheri

2 e 3 gennaio 1976: demolizione di parte dei fabbricati dell'ex Azienda Zuccheri (voluta da don Siro Pasquin).
Ora area parrocchiale di San Giovanni.

2 e 3 gennaio 1976: demolizione fabbricati di area Zuccheri

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2 e 3 gennaio 1976: demolizione fabbricati di area Zuccheri

2 e 3 gennaio 1976: demolizione di parte dei fabbricati dell'ex Azienda Zuccheri (voluta da don Siro Pasquin).
Ora area parrocchiale di San Giovanni.

2 e 3 gennaio 1976: demolizione fabbricati di area Zuccheri

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2 e 3 gennaio 1976: demolizione fabbricati di area Zuccheri

2 e 3 gennaio 1976: demolizione di parte dei fabbricati dell'ex Azienda Zuccheri (voluta da don Siro Pasquin).
Ora area parrocchiale di San Giovanni.

2 e 3 gennaio 1976: demolizione fabbricati di area Zuccheri

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2 e 3 gennaio 1976: demolizione fabbricati di area Zuccheri

2 e 3 gennaio 1976: demolizione di parte dei fabbricati dell'ex Azienda Zuccheri (voluta da don Siro Pasquin).
Ora area parrocchiale di San Giovanni.

2 e 3 gennaio 1976: demolizione fabbricati di area Zuccheri

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2 e 3 gennaio 1976: demolizione fabbricati di area Zuccheri

2 e 3 gennaio 1976: demolizione di parte dei fabbricati dell'ex Azienda Zuccheri (voluta da don Siro Pasquin).
Ora area parrocchiale di San Giovanni.

2 e 3 gennaio 1976: demolizione fabbricati di area Zuccheri

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2 e 3 gennaio 1976: demolizione fabbricati di area Zuccheri

2 e 3 gennaio 1976: demolizione di parte dei fabbricati dell'ex Azienda Zuccheri (voluta da don Siro Pasquin).
Ora area parrocchiale di San Giovanni.

2 e 3 gennaio 1976: demolizione fabbricati di area Zuccheri

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Il vecchio asilo in Piazza Vittoria a San Giovanni (1976)

La Piazza Vittoria di San Giovanni nel 1976.
Di fronte il Duomo sorgeva il vecchio asilo, che verrà demolito nello stesso anno.

Il vecchio asilo in Piazza Vittoria a San Giovanni (1976)

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Il vecchio asilo in Piazza Vittoria a San Giovanni (1976)

La Piazza Vittoria di San Giovanni nel 1976.
Di fronte il Duomo sorgeva il vecchio asilo, che verrà demolito nello stesso anno.

Il vecchio asilo in Piazza Vittoria a San Giovanni (1976)

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Il vecchio asilo in Piazza Vittoria a San Giovanni (1976)

La Piazza Vittoria di San Giovanni nel 1976.
Di fronte il Duomo sorgeva il vecchio asilo, che verrà demolito nello stesso anno.

Il vecchio asilo in Piazza Vittoria a San Giovanni (1976)

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Vista panoramica di San Giovanni da Piazza Vittoria nel 1976

Vista panoramica di San Giovanni da Piazza Vittoria nel 1976.
Di fronte il Duomo sorgeva il vecchio asilo (nella foto in basso), che verrà demolito nello stesso anno.

Vista panoramica di San Giovanni da Piazza Vittoria nel 1976

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Vista panoramica di San Giovanni da Piazza Vittoria nel 1976

Vista panoramica di San Giovanni da Piazza Vittoria nel 1976.
Di fronte il Duomo sorgeva il vecchio asilo (nella foto in basso), che verrà demolito nello stesso anno.

Vista panoramica di San Giovanni da Piazza Vittoria nel 1976

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Restauro della scalinata del Duomo di San Giovanni

12.11.1977: restauro della scalinata della Chiesa Pieve e Matrice di San Giovanni

Restauro della scalinata del Duomo di San Giovanni

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La "nuova" Piazza Vittoria di San Giovanni (1977)

In Piazza Vittoria a San Giovanni, dove prima c'era l'Asilo fondato da Mons. Giacomo Jop nel 1909, ora sorge un nuovo edificio.

La "nuova" Piazza Vittoria di San Giovanni (1977)

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La "nuova" Piazza Vittoria di San Giovanni (1977)

In Piazza Vittoria a San Giovanni, dove prima c'era l'Asilo fondato da Mons. Giacomo Jop nel 1909, ora sorge un nuovo edificio.

La "nuova" Piazza Vittoria di San Giovanni (1977)

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La "nuova" Piazza Vittoria di San Giovanni (1977)

In Piazza Vittoria a San Giovanni, dove prima c'era l'Asilo fondato da Mons. Giacomo Jop nel 1909, ora sorge un nuovo edificio.

La "nuova" Piazza Vittoria di San Giovanni (1977)

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La cantina di Casarsa

La cantina di Casarsa nel 1983.
Ricostruzione della cantina: al tempo della foto le fondamenta erano già state rifatte.

La cantina di Casarsa

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La cantina di Casarsa

La cantina di Casarsa nel 1983.
Ricostruzione della cantina: al tempo della foto le fondamenta erano già state rifatte.

La cantina di Casarsa

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Il "casèl" di Versutta, luogo pasoliniano per eccellenza

Il casello (in lingua friulana casarsese "casèl") di Versutta, - una delle sedi dell'Academiuta di Lenga Furlana fondata da Pier Paolo Pasolini nel 1945 - allora proprietà dell'Ing. Mario Mainardis inserito nella campagna condotta a mezzadria dalla famiglia Spagnol.

Il "casèl" di Versutta, luogo pasoliniano per eccellenza

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Il "casèl" di Versutta, luogo pasoliniano per eccellenza

Il casello (in lingua friulana casarsese "casèl") di Versutta, - una delle sedi dell'Academiuta di Lenga Furlana fondata da Pier Paolo Pasolini nel 1945 - allora proprietà dell'Ing. Mario Mainardis inserito nella campagna condotta a mezzadria dalla famiglia Spagnol.

Il "casèl" di Versutta, luogo pasoliniano per eccellenza

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Il "casèl" di Versutta, luogo pasoliniano per eccellenza

Il casello (in lingua friulana casarsese "casèl") di Versutta, - una delle sedi dell'Academiuta di Lenga Furlana fondata da Pier Paolo Pasolini nel 1945 - allora proprietà dell'Ing. Mario Mainardis inserito nella campagna condotta a mezzadria dalla famiglia Spagnol.

Il "casèl" di Versutta, luogo pasoliniano per eccellenza

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Foto aerea: il complesso dei "Comunali"

Foto aeree: il complesso dei "Comunali"

Foto aerea: il complesso dei "Comunali"

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Foto aerea: il complesso dei "Comunali"

Foto aeree: il complesso dei "Comunali"

Foto aerea: il complesso dei "Comunali"

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Foto aerea: il complesso dei "Comunali"

Foto aeree: il complesso dei "Comunali"

Foto aerea: il complesso dei "Comunali"

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Foto aerea: il complesso dei "Comunali"

Foto aeree: il complesso dei "Comunali"

Foto aerea: il complesso dei "Comunali"

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Foto aerea: il complesso dei "Comunali"

Foto aeree: il complesso dei "Comunali"

Foto aerea: il complesso dei "Comunali"

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Foto aerea: la chiesa di Casara

Vista dall'alto della chiesa di Casarsa con i caratteristici campanili, detti "Zìmui".

Foto aerea: la chiesa di Casara

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Foto aerea: la chiesa di San Giovanni

Vista dall'alto della chiesa di San Giovanni e di Piazza Vittoria

Foto aerea: la chiesa di San Giovanni

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Foto aerea: frazione di San Floreano in San Giovanni

Vista dall'alto dellafrazione di San Floreano in San Giovanni

Foto aerea: frazione di San Floreano in San Giovanni

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Foto aerea: la chiesetta di Santa Croce in Casarsa

Vista dall'alto della chiesetta di Santa Croce in Casarsa

Foto aerea: la chiesetta di Santa Croce in Casarsa

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Foto aerea: località Versutta

Vista dall'alto della piazzetta - ancora non riqualificata - e delle case limitrofe di località Versutta.
Al centro si può notare la chiesetta di Sant'Antonio Abate.

Foto aerea: località Versutta

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Foto aerea: località Molino dall'alto

Vista dall'alto di località Molino in San Giovanni

Foto aerea: località Molino dall'alto

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Foto aerea: località Sile dall'alto

Vista dall'alto di località Sile in San Giovanni.

Foto aerea: località Sile dall'alto

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Cartolina postale raffigurante la stazione di Casarsa

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1984: restauri in chiesa e in canonica a San Giovanni

Il campanile privo di cuspide (a seguito del terremoto del 06 maggio 1976).
La Ditta Edilpont di Trieste inizia l'armatura per il restauro del campanile.

1984: restauri in chiesa e in canonica a San Giovanni

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1984: chiesetta di Sant'Antonio Abate a Versutta

Da notare la piazzetta di Versutta prima della ricomposizione paesaggistica ad opera dell'arch. Paolo De Rocco.

1984: chiesetta di Sant'Antonio Abate a Versutta

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1984: chiesetta di Sant'Antonio Abate a Versutta

Da notare la piazzetta di Versutta prima della ricomposizione paesaggistica ad opera dell'arch. Paolo De Rocco.
La chiesetta è vista da Via Saccons.

1984: chiesetta di Sant'Antonio Abate a Versutta

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