Piazza Italia. Nel corso degli anni Trenta, il centro
cittadino acquista tratti più eleganti e borghesi:
il corso della roggia Mussa è stato coperto
(ancora oggi le acque scorrono nel sottosuolo
della piazza), mentre il prospetto settentrionale
si caratterizza per la presenza di nuovi edifici
commerciali e residenziali con ariose balaustre,
tra i quali si fa notare il palazzo del Credito Veneto.
Sulla sinistra, la facciata del caseggiato
già Sirc appare rimodernato grazie all’incisiva
ristrutturazione voluta dai nuovi proprietari, i
Miotto, che aprirono nuovi spazi commmerciali
al pianterreno, appartamenti (vi abitò anche il
maestro Ciro Sandri) ed uffici ai piani superiori:
nel corso degli anni vi trovarono sede, tra
l’altro, l’Esattoria Dazi e l’A.R.A.R. (Azienda Rilievo
e Alienazione Residuati, l’ufficio locale fu
diretto dal maestro Antonio “Toni” Spagnol),
l’ente che nell’immediato dopoguerra provvide
alla vendita dei residuati bellici, in particolare
automezzi, che furono concentrati in numero
ingente in diversi depositi del casarsese,
facendo fiorire un mercato che attirava acquirenti
dall’intera penisola. I Miotto cedettero
il palazzo a Felice Bozzetto, che vi trasferì la
propria sartoria ed il negozio di abiti e tessuti.
All’estrema sinistra si può osservare la pompa
di carburante gestita da Enrico Lena assieme
alla bottega di alimentari che occupava i locali
dell’ex osteria Springolo.